A Vergiano, nel primo entroterra di Rimini, si trova l’azienda agricola Podere dell’Angelo. Qui la famiglia Bianchi fa Sangiovese da ben sei generazioni.
Per chi fa il vino, il tempo è segnato solo dallo scorrere lento delle stagioni. La vite, secca come filo di ferro, si colora di verde. Poi l’uva diventa matura, finché non è pronta per essere raccolta.
Fare il vino è come scrivere una poesia o comporre una sinfonia. Dentro c’è tutto: amore, desiderio, attese. Ci deve essere armonia, affinché l’esecuzione sia perfetta. E da sempre questo processo affascina e incuriosisce.
Oggi abbiamo incontrato i ragazzi del Podere dell’Angelo per farci raccontare la loro storia. Milena e Lorenzo ci accolgono sotto al portico, affacciato su una lunga distesa di filari.
Come nasce la storia del Podere dell’Angelo?
La nostra storia è legata alla famiglia Bianchi. “Mazaset” in dialetto riminese. Il nome “Podere dell’Angelo” è figlio di Angelo Bianchi, nipote dell’omonimo nonno arrivato da mezzadro sullo stesso podere nel 1923. In quegli anni i mezzadri entravano nei “nuovi” poderi con il primo raccolto che per le nostre campagne era, ed è tutt’oggi, il primo taglio di erba medica. Attorno a maggio.
In campagna il vino s’è sempre fatto ma è nell’anno 2000 che l’allora azienda Bianchi Angelo cominciò ad entrare nel mercato del vino in bottiglia. Sì, perché fino a quel momento la produzione veniva interamente commercializzata sfusa.
Il nome Podere dell’Angelo segna il cambiamento, nel 2010, quando è stata inaugurata la nuova struttura produttiva.
Siete spesso presenti ad eventi dedicati alla cultura enogastronomica del territorio riminese. Oltre a questo tipo di manifestazioni, come vi promuovete?
Per quanto concerne la promozione del brand Podere dell’Angelo, tutta la famiglia è coinvolta su più fronti. Iniziative promosse dal territorio per le aziende agricole come Passaggi di vino a Rimini, Calici di Stelle a Santarcangelo, Calici di Stelle Verucchio, La Spesa in Piazza a Rimini ecc..
Altre di promozione diretta con serate in enoteche, pub, ristoranti e alberghi, ed eventi direttamente in azienda, come degustazioni a doc con clienti, feste, eventi aperte a tutti.
Inoltre seguiamo anche i canali di promozione sul web con il nostro sito internet, la nostra pagina fan su Facebook, Istagram ed il canale Youtube.
Crediamo comunque che la prima forma di promozione passi attraverso la collaborazione.
Il sangiovese è un vino spesso bistrattato, ma negli ultimi anni in tanti stanno cercando di riqualificarlo. Quali sono i pregi di questa varietà?
Il Sangiovese ha solo pregi. Agli occhi dei più è bistrattato perché nella storia recente i grandi gruppi di commercializzazione lo hanno prodotto in larga scala, con qualità mediocre e scadente. Hanno lucrato sui numeri ed esportato dietro il nome Sangiovese di Romagna prodotti come Tavernello e San Crispino.
Immaginiamoci cosa sarebbe successo se in Piemonte il maggiore produttore ed esportatore di Barolo avesse commercializzato il prodotto con una qualità bassa, un prezzo irrisorio e magari in Tetra Pak. Il Barolo oggi avrebbe lo stesso blasone?
Ora non voglio dire che la colpa sia tutta solo dei consorzi di secondo grado che commercializzano il vino, ma posso affermare, senza paura di essere smentito, che la qualità dei nostri vini Sangiovese non ha nulla da invidiare ai cugini toscani, se non il prezzo.
Come si svolge la vostra giornata tipo durante la vendemmia?
Si parte dalla cantina alla mattina alle 8.00, quando la rugiada sui grappoli di uva si è asciugata. E’ necessaria una squadra di circa dieci persone per raccogliere conpletamente a mano tutta la nostra produzione. Abbiamo due trattori con vasche per il trasporto delle uve, non passa più di un’ora tra la raccolta delle uve e la pigiatura. Angelo in questi giorni ha casa in cantina, per controllare e verificare ogni singolo passaggio dall’arrivo delle uve in poi.
A pranzo tutti assieme ci sediamo a tavola ed il pomeriggio si torna in vigna sino all’imbrunire. Abbiamo circa 15 ettari di vigna e la vendemmia dura circa una ventina di giorni salvo pioggia.
Qual è il momento più importante nella produzione del vino?
Non c’è un momento più importante di un altro. Forse nell’immaginario comune la fermentazione del mosto viene vista come un momento magico perché è quando l’uva diventa vino. Ma in verità si parte dalla potatura della vigna, per definire già quanta uva produrrà quella vite ed il grado di qualità. Da lì al bicchiere ogni gesto ha un importanza incredibile per arrivare ad un risultato capace di esprimere al meglio un insieme di equilibri molto delicati.
Come è stata l’ultima annata?
L’ultima annata non sarà ricordata come una delle migliori, 22 giorni di pioggia il mese di luglio hanno compromesso tanto, e non solo parlando di uve. La pioggia nei nostri territori ha raggiunto livelli mai visti, ma è stata soprattutto la mancanza di sole, a danneggiarla. L’uva, come tutta la frutta, ne ha bisogno, per maturare.
Noi possiamo comunque considerarci abbastanza soddisfatti perché le azioni volte a limitare i danni ed ottimizzare la produzione hanno dato buoni risultati. Inoltre, bisogna anche ricordare che la vendemmia manuale, come la nostra, permette una selezione del prodotto eccezionale.
Suggeriteci un abbinamento cibo/vino, con uno dei vostri.
Mi vien in mente un aperitivo da gustare in piedi. Quattro chiacchiere con in una mano un crostino a base di formaggio di fossa di Talamello ricoperto di savor tipico di Montegelli e nell’altra un calice della nostra Rebola 40.
Come descrivereste ognuno dei vostri vini con un solo aggettivo?
Bianco dell’Angelo: Giusto
Rebola 40: Intrigante
Alè: Brioso
Per Lei: Elegante
Milly: Innovativa
Rosso dell’Angelo: Quotidiano
Angelico: Gustoso
Cabernet 90: Intenso
Luis: Splendido
Luis è forse il principe della vostra produzione. Cosa ci raccontate di questo vino?
Luis, già il nome è per noi motivo di rispetto. Infatti, “Luis” non strizza l’occhio ai francesi, ma è la traduzione dialettale di Luigi, padre di Angelo. Un uomo di 85 anni che passa quasi tutte le sue giornate immerso tra le vigne.
Luis è un vino che non ha briglie legate a disciplinari precisi tipici, ad esempio, del Sangiovese Riserva. Ma è l’espressione migliore che le nostre vigne hanno potuto portare nel bicchiere per quella specifica annata.
Ad esempio: nel Luis 2011 c’è l’85% di Sangiovese ed il 15% di Montepulciano. Ha riposato per 18 mesi in botti grandi di rovere ed altri 6 in bottiglia prima di esser messo in commercio.
Mettiamola così, se ti piacciono i vini del Podere dell’Angelo ti puoi fidare di noi. Quando assaggerai il Luis capirai di cosa parlo.
Su quali prodotti e su quali mercati puntate di più?
Oggi la maggior parte della produzione è il Sangiovese I.G.P., che viene venduto sfuso. E’ evidente però che il mercato del vino sfuso è sempre più in calo, per questo cerchiamo di essere presenti in più forme e mercati possibili. In futuro vediamo sicuramente la possibilità di esportare, mantenendo un mercato di prossimità importante.
Questo si che è interessante