Fuori di Taste Slow food

Regali di Natale 2014: quest’anno saranno enogastronomici.

Ogni anno ci troviamo di fronte all’eterno dilemma: cosa regalare per Natale ai nostri cari? Mille idee, eppure l’insidia è sempre dietro l’angolo. Acquistare qualcosa che non rispecchia i gusti di chi lo riceve, con il rischio di non venire utilizzato.
Per questo motivo sono sempre di più le persone che decidono di regalare prodotti enogastronomici.
Lo dicono anche gli ultimi dati Codacons: le famiglie ridurranno gli acquisti di Natale del 5% rispetto al 2013. Alcuni comparti sono destinati a calare, come abbigliamento, arredo per la casa e viaggi, altri invece cresceranno. Tra questi troviamo l’Hi-Tech, ma soprattutto gli alimentari.
Il food riscuote sempre più interesse, grazie anche ai numerosi programmi televisivi dedicati alla cucina, e al successo degli chef che stanno diventando delle vere e proprie star.

Parlando di alimenti però la scelta è vasta. Così ci siamo fatti consigliare da un esperto in materia, Andrea della bottega del gusto L’Entroterra di Cattolica in provincia di Rimini.
Come ci racconta, l’idea di questa attività è nata proprio dalla sua professione. Andrea ha fatto lo chef per anni e ha voluto creare una bottega all’interno della quale gli sarebbe piaciuto fare la spesa. Un luogo dove non contano solo le merci, ma il rapporto con chi vende, suggerisce e consiglia.

Andrea Bottega L'Entroterra

Per il desiderio di regalare qualcosa di utile ai propri cari, tra i doni più frequenti di questo Natale ci saranno gli alimenti. Quali specialità consiglieresti tu a qualcuno che, partecipando alla cena della Vigilia di Natale a casa di amici o parenti, vorrebbe stupire chi lo ospita?

Per molti il giorno di vigilia è un giorno di “magro” per cui punterei sul pesce o sui formaggi, preparare un menu semplice ma tenendo presente che non si mangia solo con il palato, anzi. Per prima cosa dobbiamo curare il profumo, l’odore di casa. Primo senso colpito è proprio l’olfatto. Poi la vista, per cui apparecchiare bene ma non in maniera sontuosa, qualche stecca di cannella con un fiocco di raso rosso o oro è sufficiente. Un crostino con burro e alici cantabriche, spaghetti con la bottarga e insalatina di arance, passatelli in sugo di vongole, moletti al forno oppure una bella mazzola in brodetto. Per chiudere un dolce sobrio, un sorbetto anche perché, a seguire, ci sono sempre panettoni, noci , torroni, ecc..
Un regalo per chi è invitato potrebbe essere sempre in tema: Colatura di alici, acciughe cantabriche, toma piemontese sott’olio, filetti di sgombro, un pesto di pistacchio, una bella bottiglia di Verdicchio o di Corvina (rosso ma delicato, per me eccellente con il pesce). Un piccolo cesto di leccornie.

Andrea Bottega L'Entroterra

In campo alimentare le persone sono disposte a investire di più. Soprattutto se hanno a disposizione botteghe come la tua da poter visitare. Perché? Il cibo è solo una necessità o anche un piacere?

Il cibo è come l’amore: non deve mai essere un dovere ma un piacere e, soprattutto in occasione delle festività, dobbiamo trovare il piacere di cucinare, con amore, per chi amiamo, magari cose semplici ma pensate, dedicate.

Viviamo in una società in cui si mangia troppo e male. Come si diventa bravi consumatori?

Mangiando meno e meglio. Sembra semplice ma, in realtà, dobbiamo dedicare più tempo ad informarci, leggere non solo le ricette o guardare il talent di turno. Dobbiamo imparare, direi investigare perché le grandi società alimentari non hanno alcun interesse a darci questo tipo di informazione, tutte le multinazionali hanno anche una casa farmaceutica da far funzionare! un esempio per tutti è il prosciutto: la pubblicità ci invita a consumare un prosciutto dolce e magro. Impossibile: una carne sapida di per sé come la coscia del maiale che viene stagionata nel sale non può e non deve essere dolce. Deve essere sapida, profumata ed avere il grasso morbido, dolce, quello sì- ed è proprio il grasso che trasferisce la dolcezza alla carne. Deve essere stagionato in modo naturale per almeno 18 mesi. Pochi sanno che dopo 16/18 mesi di stagionatura effettiva (non forzata!) il colesterolo contenuto nel grasso inverte e da “cattivo” diventa “buono”. Dovremmo prendere esempio dagli spagnoli che difendono a spada tratta il loro jamon iberico (pata negra) che non è più o meno buono dei nostri ma è diverso. La differenza sta proprio in questa diversità.

Andrea Bottega L'Entroterra

E voi, cosa regalerete a Natale?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.