Vi piacciono i formaggi e pensate di averne assaggiati di tutti i generi? Noi siamo pronti a scommettere che questi non li avete mai sentiti.
Branza.
Proviene dai monti Bucegi della Romania. Questo formaggio è avvolto nella corteccia di abete e viene prodotto solo da maggio a luglio, quando l’albero è ricco di resina. Questo lo rende particolarmente aromatico.
La corteccia viene spogliata dalla parte più legnosa e messa ad ammorbidire nel siero caldo. Poi, viene cucita con lo spago, fino a formare un cilindro. In questo modo si lascia stagionare per almeno 20 giorni, fino a tre mesi.
Motal.
Formaggio armeno. Qui i pastori mungono le proprie greggi e producono il Motal, un formaggio stagionato in vasi di terracotta con un procedimento che viene tramandato da secoli.
Viene insaporito con erbe alpine e aglio e poi cosparso di panna acida. Infine sigillato nel vaso di terracotta con cera d’api.
Geitost.
Questo formaggio viene prodotto in Norvegia. La sua cottura dura parecchie ore, da otto a dieci, fino a che non prende una colorazione marrone.
Formaggio di yak.
Viene prodotto sull’altopiano tibetano cinese. Lo yak è un bue, ricoperto da una folta pelliccia, e pascola nelle profonde vallate attorno alla contea di Maqin.
Lo yak è la risorsa principale dei pastori nomadi tibetani e fornisce loro latte, lana per teli e tende, e infine carne.
La femmina dello yak, la dri, produce un latte che di solito viene consumato fresco oppure trasformato in burro. Ma esistono alcuni casari tibetani che lo trasformano in formaggio. Il suo sapore è rustico e ha marcate note erbacee.
Formaggio nel sacco.
Originario della Bosnia Erzegovina, il formaggio nel sacco, ovvero il sir iz mijeha, si presenta avvolto da un grande sacco di pelle di pecora. Può essere di diverse forme, dal 30 ai 70 kg. Il formaggio nel sacco viene prodotto con il latte crudo di pecora, in estate, o di vacca, in inverno. Oppure, in alcuni casi, con una combinazione delle due tipologie di latte.
Oscypek.
Originario della Polonia, dei monti Tatra, al confine con la Slovacchia. Qui vivono i pastori batza, che a maggio raccolgono le pecore dei contadini e le portano sui pascoli, in altura. Vivono nei basutzka, ovvero rudimentali capanne in legno, all’interno delle quali il fuoco arde giorno e notte. Viene usato per la caseificazione e per affumicare l’Oscypek. Si tratta di un formaggio unico al mondo, per la sua particolare forma a fuso che viene ricavata da una palla cagliata intorno ad un ferretto. Un processo lungo e laborioso, alla fine del quale il casaro imprime la propria firma.
Formaggio verde.
Proviene da Tcherni Vit, in Bulgaria. Molto particolare e prodotto solo in questa zona per via dell’umidità dovuta alla presenza del fiume. Viene conservato in contenitori di tiglio, prima in alpeggio e poi a valle, in cantina. Al termine di questo periodo vengono aperti per consentire all’aria umida di Tcherni Vit di favorire la fioritura di muffe nobili e penetrare nel formaggio. Questo processo ha dato vita ad uno dei pochi erborinati naturali presenti al mondo.
E voi, conoscete qualche formaggio particolare?